Vorremmo segnalare ai nostri lettori che è appena uscito il seguente volume:
Alain
Contat, Carmelo Pandolfi, Rafael Pascual (ed.), I
trascendentali e il trascendentale, percorsi teoretici e storici, Ateneo
Regina Apostolorum – IF Press, Roma 2016.
Trascendentale è un termine che gode di
un raro privilegio: nonostante la sua ovvia polisemia, esso è comune ad aree
vastissime della filosofia teoretica. Già per gli antichi, ma soprattutto per i
medievali, a partire da Filippo il Cancelliere, il trascendentale si presenta
come proprietà, al plurale, dell'ente. Con Kant, esso viene trasformato in
condizione di possibilità della conoscenza "a priori" e si teorizza
al singolare, poi viene successivamente storicizzato. In questo volume, il
lettore troverà studi originali e approfonditi sull'una e l'altra tradizione,
nati in occasione di quell'incontro. L'attenzione degli autori si concentra in
particolare sulle implicazioni teoretiche del trascendentale classico
nell'elaborazione di Tommaso d'Aquino nonché sugli sviluppi del trascendentale
moderno da Kant a Heidegger.
Il volume contiene dunque diversi
contributi di stampo tomistico:
Dominic
Farrell l.c., «I trascendentali e
la ragione pratica: il contributo di Tommaso d’Aquino», pp. 153-168.
Christian
Ferraro i.v.e., «Un’ipotesi
inedita sul pulchrum», pp. 169-212.
Mauro
Mantovani s.d.b., «I trascendentali:
problema ontologico o teologico?», pp. 213-234.
Jason
Adams Mitchell l.c., «La
fondazione teologica dei trascendentali secondo san Tommaso d’Aquino», pp.
105-151.
Rafael
Pascual l.c., «Il trascendentale verum in Tommaso d’Aquino, l’intelligibilità
dell’ente e l’esistenza di Dio», pp. 143-151.
Giovanni
Ventimiglia, «I trascendentali
tommasiani ens, unum, multiplicitas nel
cosiddetto “tomismo analitico”», pp. 365-394.
Jesús
Villagrasa l.c., «Il
trascendentale pulchrum in Tommaso d’Aquino
secondo Hans Urs von Balthasar», pp. 331-364.
Alain
Contat, «Una ipotesi sulla scienza
dei trascendentali come passiones entis
secondo san Tommaso d’Aquino», pp. 59-104.
Un secondo gruppo di
studi verte su ciò che si potrebbe chiamare un po’ schematicamente il trascendentale
di derivazione platonica:
Marco
Arosio (†), «I trascendentali nei
maestri secolari della prima metà del Ducento», pp. 49-58.
Carmelo
Pandolfi, «Trascendentalità del “pulchrum”
espressivo e suo fondamento
trinitario in san Bonaventura», pp. 307-330.
Fernando
Pascual l.c., «Platone e i
trascendentali», pp. 15-47.
Finalmente, un terzo
ed ultimo gruppo di articoli concerne il trascendentale moderno e ed alcuni
suoi rivolti:
Giuseppe
D’Acunto, «Nel segno della cosa,
Heidegger e il trascendentale kantiano», pp. 289-304.
Leopoldo
José Prieto López, «La concezione
dei trascendentali in Suárez: natura, numero e rapporto con i primi principi»,
pp. 237-263.
Ardian
Ndreca, «Alcune osservazioni sull’essere
nell’Enciclopedia delle scienze filosofiche
(1830) di Hegel», pp. 275-288.
Guido
Traversa, «Il trascendentale nella
Critica del giudizio ed un suo
possibile sviluppo», pp. 265-274.
Il testo sarà
disponibile anche nelle librerie on-line,
e lo è già qui:
Nella prima pagina
di copertina, abbiamo voluto inserire una riproduzione di uno fra i più belli
affreschi di Guido Reni, L’Aurora (1613-1614)
che si può ammirare a Roma, nel soffitto del casino eponimo a Palazzo Pallavicini-Rospigliosi,
accanto al Palazzo del Quirinale. Quale legame tra questa opera, obietterà il
lettore, e i trascendentali? --- Vi contempliamo Apollo – il non-molteplice –
accompagnato dal corteso delle Ore, che si appresta a guidare il carro del
sole attorno alla terra, offrendole la luce senza la quale no potrebbe generare
la vita. Non potrebbe essere questa visione la metafora dell’ente, oppure dell’uno-bene,
che circondato dai trascendentali, illumina e feconda il pensiero e l’attività
umana?
Guido Reni, Aurora, 1613-1614 Roma, Palazzo Pallavicini-Rospigliosi, Casino dell'Aurora |
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